Il giusto compenso?
Questa settimana faremo luce sull’uso di compensation, termine dalle varie declinazioni che indica l’atto di compensare qualcuno, sia in cambio di una prestazione che come rimedio esigibile in seguito a un danno sofferto (compensatory relief).
In ambito giuslavoristico, compensation indica la remunerazione, il compenso spettante all’employee o al worker; con questo si allude, oltre che allo stipendio o alla paga, anche a straordinari, premi, assicurazione sanitaria, piano previdenziale, ferie e indennità di malattia, oltre ai vari benefit concessi dall’employer. In termini generali, indica il corrispettivo dovuto.
In ambito processuale compensation indica la reintegrazione del pregiudizio sofferto dalla parte lesa, ma la traduzione cambia in modo sottile laddove questo derivi da atto illecito o lecito.
Nel primo caso, traduciamo con risarcimento del danno contrattuale o extracontrattuale, quando la parte inadempiente (breaching party) o il danneggiante (tortfeasor) sono tenuti a compensare il danneggiato del pregiudizio arrecato.
Il risarcimento identifica dunque il ripristino della situazione patrimoniale originaria del danneggiato, che può avvenire in forma specifica (compensation in kind), laddove il danneggiante provveda in prima persona alla reintegrazione della situazione precedente, ovvero per equivalente (compensatory damages), tramite corresponsione di un’adeguata somma di denaro.
Distinta è l’ipotesi in cui il pregiudizio patrimoniale derivi da un comportamento lecito (ad es. in seguito a espropriazione): in tal caso compensation ci parlerà di indennizzo o indennità, ovvero di una somma conseguita a titolo di ristoro patrimoniale, dall’entità non necessariamente equivalente a quella del danno.
Pertanto, a differenza del risarcimento, l’indennità o l’indennizzo non sono diretti a reintegrare in pieno la sfera dei diritti sacrificata dalla parte lesa. La ratio di tale distinzione richiama la giuridicità dei fatti che hanno arrecato il pregiudizio, in quanto previamente autorizzati o previsti a norma di legge.
Infine, anche in ambito assicurativo traduciamo consideration con indennizzo o indennità spettante all’assicurato.
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