Commuting time
Questa settimana ci occupiamo del lemma commute e suoi derivati. Possiamo ascriverlo alla famiglia dei false friends? In parte sì e in parte no. Esaminiamo i vari significati di questo termine.
Il primo significato del verbo commute è commutare, convertire, scambiare, permutare. Ad esempio, in diritto assicurativo: to commute a life insurance into an annuity.
In diritto penale, il termine commute ha lo stesso significato che in italiano, vale a dire commutare. Ad esempio, una prison sentence can be commuted into a less serious punishment.
È il sostantivo commuter che diventa un false friend: infatti, per commuter si intende il lavoratore pendolare che viaggia ogni giorno da casa al lavoro e viceversa (in genere riferito a una distanza considerevole).
Da qui, commuter tax, imposta addebitata alle persone che lavorano (ma non vivono) in altra giurisdizione. Sino al 1999 la città di New York addebitava la commuter tax, tassa ovviamente impopolarare, tanto che venne poi abolita. Tuttavia, lo Stato di New York addebita una imposta sul reddito (income tax) a carico dei non residenti che lavorano in detto stato.
Nel 2009, la Città di New York ha introdotto la Metropolitan Commuter Transportation Mobility Tax (nota semplicemente come mobility tax), pari allo 0,34% dello stipendio e delle entrate da lavoro autonomo. Tale imposta è volta a fornire fondi per i trasporti dei pendolari. E con commuter ticket si intende la tessera di abbonamento ferroviario.
E sapete come si chiama la grande tazza in plastica dotata di coperchio da cui bere la vostra bevanda preferita mentre viaggiate? Commuter mug…
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