La questione dei ruoli nelle società
Quella dei ruoli all’interno delle società è una questione terminologica che può dare parecchio filo da torcere in quanto spesso si sceglie il termine inglese perché “suona meglio” (facendo di tutti – da chi porta il caffè a chi decide che tipo di caffè portare – una sorta di “manager” e generando in questo modo una confusione ancora maggiore).
Come sappiamo, l’inglese è sia la lingua ufficiale di determinati ordinamenti (quali lo statunitense, il britannico, il neozelandese, l’australiano, ecc.) sia la lingua franca dei restanti sistemi giuridici (e quindi societari).
In una società italiana assistiamo alla compresenza di tre ruoli specifici:
- Proprietario > Owner of the company
- Amministratore delegato (AD) > CEO (Chief Executive Officer) o Managing Director
La differenza proviene dall’uso storico dei due termini negli USA (CEO) e in UK (Managing director). Negli anni, con il controllo sempre più massiccio di società europee da parte di corporations americane, il termine CEO ha avuto il sopravvento. - Direttore generale (DG) > General Manager (mansioni simili al Chief Operating Officer)
In pratica colui che è responsabile di tutti gli uffici (departments) della società e al quale riporta ciascuno specifico direttore (Sales Manager, HR Manager, Marketing Manager, IT Manager, etc).
Quello del Director General, invece, è un ruolo che troviamo solitamente in grosse organizzazioni UK e che corrisponde al Senior Executive Officer e talvolta al Chief Executive Officer. Stiamo in questo caso parlando di un contesto specifico e non di ruoli tipici di qualsiasi società (per esempio, parliamo di Director General of the BBC che è una statutory corporation). Il problema si pone quando il termine è usato nei vari non-English speaking countries, spesso con accezioni diverse da un paese all’altro.
La dimensione della società, infine, può fare la differenza in quanto in alcune realtà minori certe posizioni non esistono oppure vengono aggregate in un unico ruolo.